Chi l'ha detto che i libri per ragazzi
non si possono leggere da "grandi"?
Oggi parliamo di "Le avventure di
Tom Saywer" di Mark Tawain , classico della letteratura per
ragazzi pubblicato nel 1876. Avevo già letto questo romanzo
diversi anni fa, forse nell'estate del primo anno di superiori, e già allora mi era piaciuto.
Poi, in una libreria mi sono imbattuto in
questo libro e, dopo diversi anni in attesa, è capitato il
suo turno e devo dire che anche questa volta non ha deluso le
aspettative.
Viene raccontata la storia di Tom
Saywer, un ragazzino allegro e vivace, che vive con la zia Polly, che
ha adottato il bambino a seguito della morte dei genitori, e il
fratellastro Sid, con cui è sempre in continuo litigio. Il libro
inizia con la scoperta della fine della
confettura, finita da Tom, il quale, dopo essere scappato dalle
grinfie della zia, decide di marinare la scuola, tornando a casa la
sera. Ma anche questa volta viene scoperto per colpa di Sid. Passano
i giorni e nella città di St. Petesburg, arriva una nuova bambina,
Becky Tatcher, di cui Tom si innamora pazzamente. Dopo aver fatto
qualsiasi cosa per poter attirare la sua attenzione, i due si
fidanzano anche se la storia dura poco, il bambino verrà
presto lasciato. Diventa anche amico di un certo Huck Finn, che sarà
protagonista di un altro romanzo di Twain, con il quale stringono un
forte rapporto che li porterà a vivere moltissime avventure e,
soprattutto, li renderà gli unici conoscitori di un mistero che
tiene sulle spine tutta la città.
Come è già successo con altre
riletture, ho trovato molte cose diverse dall'altra volta: mi sono
concentrato molto su aspetti che si possono collegare al mondo
americano in cui è ambientato il testo, quindi intorno
all'Ottocento. Ci sono elementi che si collegano alla superstizione,
alle credenze di paese,alle chiacchiere di paese, anche se ho adorato la descrizione delle
vicende di Tom e Huck, le loro avventure per essere sempre quelli che
"tutti guardano", che vengono ammirati dagli altri perché hanno fatto quell'avventura o perché si sono comportati in quel
modo. Uno dei miei personaggi preferiti è sicuramente Huck Finn, un
ragazzo orfano e vagabondo che non è abituato a vivere nel mondo
"normale", che adora dormire nelle botti e non avere un
pranzo fisso, una routine.
Ci sarebbero tantissime altre cose da dirvi, ora come
ora posso darvene solo uno: leggetelo! Non vado avanti perché sicuramente ci sarebbero molti spoiler ed è una cosa che evito
sempre di fare.
Se voglio dare una risposta alla
domanda con cui ho iniziato la recensione, no, non esistono libri che
si leggono da adulti o ragazzi, perché ogni romanzo quando viene
riletto, ci sono molte cose che in una prima lettura potevano essere
scomparse oppure che non ci hanno affascinato molto ma, secondo me,
leggendole più avanti sono capaci di dare altre impressioni, che sia
"Furore" di Steinbeck (trovate la recensione nel blog),
"Tom Saywer" oppure "Cenerentola".
Consigliato!
PS: Ho anche il seguito di Tom Saywer,
" Le avventure di Huckleberry Finn" e spero di poterlo leggere prima dell'estate e
potervene poi parlare a breve!
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