Eccoci di nuovo qui! Scusate per la lunga assenza ma ho ripreso a
lavorare quindi il tempo per leggere le scorse settimane mi si è un
po’ ridotto ma ora pian piano sto iniziando a prendere il ritmo e
ritagliarmi un’oretta tutti i giorni per riposarmi un po’
leggendo! La lettura di oggi mi ha occupato quasi tutto il mese di
Maggio e la prima settimana di Giugno ed è uno di quelli che
nonostante non sia corto, è andato veloce veloce (ci ho messo tanto
perché appunto non riuscivo a leggere). Sto parlando de “La
famiglia Karnowski” di I.J. Singer, acquistato lo scorso Gennaio
nella mia libreria di fiducia a Savona.
Nel romanzo viene
raccontato la storia della famiglia Karnowski, composta da David
Karnowski che si sposta all’inizio del Novecento in Germania dalla
Polonia, dove viveva con la moglie. In Germania nasce il figlio
George che, dopo aver causato vari guai a suo padre in età
adolescenziale, diventa un famoso medico berlinese. Dal matrimonio
tra l’ebreo George e la cattolica Teresa Holbek, nasce Jegor che
cresce con la religione del padre e le idee del zio Hugo, fratello di
Teresa che si arruolerà poi nelle squadre naziste. La famiglia è
obbligata a trasferirsi a New York, per scappare dalle persecuzioni
naziste, iniziando una nuova vita in una nazione a loro completamente
sconosciuta.
Devo dire che il
romanzo mi ha preso molto fin da subito; dalle prime pagine si inizia
a capire qualcosa in più dei personaggi e i loro caratteri vengono
messi subito in primo piano. Mi è piaciuta molta la differenza tra i
personaggi maschili, ovvero il nonno, il figlio e il nipote e come
loro si somiglino e come si differenziano. Anche il mondo in cui è
ambientato il libro è molto ben descritto e si riesce a immaginare
la situazione che dovevano vivere quotidianamente i Karnowski e come
per loro sia stato complesso doversi trasferire da una città che era
diventata improvvisamente irriconoscibile in un mondo nuovo. Non sono
molto amante delle storie che parlano dell’epoca nazista ma devo
dire che qui non mi ha dato per niente fastidio e mi ha interessato
molto vedere come funzionava la vita per gli “oppressi”.
Non dovete
spaventarvi dal numero di pagine perché nonostante siano quasi 500,
corre molto velocemente e sono certo che sarà un’ottima lettura da
fare sotto l’ombrellone al mare o in una sdraio in terrazzo mentre
prendete il sole.
Consigliato!
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