In questi giorni si festeggia il secondo compleanno del blog, e nonostante un periodo di assenza, dovuto a mancanza di tempo, mi è tornato di nuovo in mente di riprendere a pubblicare qui le mie recensioni. Mi sembrava corretto farlo proprio con una saga famigliare, proprio lo stesso genere con il quale avevo aperto il blog nel lontano Febbraio 2019. Il libro di cui sto parlando è “Gente del sud” è di Raffaello Mastrolonardo, dove viene raccontata la storia dei Parlante, famiglia pugliese di Balsignano, un piccolo paese dell’entroterra pugliese.
Il romanzo ha inizio ai giorni nostri, quando Raffaello si ritrova nella casa di suo zio Niello dopo il suo funerale, improvvisamente lasciato da solo davanti alla sua libreria. La storia della famiglia Parlante ha inizio quando Palma lascia la città di Napoli, colpita dal colera, per mettersi in salvo coi tre figli e quello che sta aspettando, si reca in Puglia dai suoceri, Bastiano e Checchina, proprietari terrieri e persone molto in vista nella piccola comunità. Mentre è in Puglia nasce il quarto figlio, Cipriano, che non vedrà mai il padre, rimasto a Napoli a combattere il colera, di cui muore lo stesso giorno della nascita del figlio. Cipriano cresce insieme ai nonni e alla comunità di Balsignano. Il romanzo racconta la storia di Cipriano attraverso la sua vita che si intreccia con la storia italiana dalla fine dell’Ottocento fino alla fine del Novecento. Si parla della Grande Guerra, l’avvento del fascismo, la seconda guerra mondiale con gli occhi di una famiglia del Sud Italia, coi suoi dubbi e le sue paure.
Era tempo che volevo leggere questa saga e devo dire che mi ha aiutato molto il fatto di averla letta sul Kindle, cosa che mi ha permesso di portarlo spesso con me e farmi compagnia in parecchi tempi morti della mia giornata, quelli perfetti per leggere. Mi ha sorpreso il realismo con cui è stato scritto il romanzo, soprattutto come vengono portati avanti i dialoghi, scritti per la maggior parte in dialetto. Questo ha portato a qualche piccola difficoltà iniziale, difficoltà che col tempo è andata via e ha fatto si che si potessero apprezzare ancora di più I personaggi e affezionarsi a loro. Ovviamente ci sono momenti un po’ più lenti, anche per le vicende che vengono raccontate, come la Grande guerra che viene raccontata in toto, sottolineando le condizioni di vita logoranti dei soldati in trincea. Oltre a quello, viene dato anche molto spazio alle vicende dell’Italia durante l’avvento del fascismo e come viene vissuto dai protagonisti del libro.
Non è facile non fare spoiler, si vorrebbe scrivere tutto e fare sapere le tante vicende della famiglia che accompagno le vicende dell’Italia post unificazione, quell’Italia che in un primo tempo sembra tanto lontana da un piccolo paese dell’entroterra pugliese ma che poi si impara a conoscere come le proprie tasche e che viene attraversata più volte dai membri della famiglia Parlante. È un libro adatto per essere letto in queste giornate di festa, dove si ha molto più tempo libero, in giornate lente da passare sul divano con una coperta.
Intanto vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino a qui e vi do l'appuntamento ai prossimi giorni per una nuova recensione!
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