"Sulla strada" è un romanzo
di Jack Kerouac, pubblicato nel 1957.
Mi sono innamorato follemente della
trama di questo libro quando la mia professoressa di inglese al liceo ha spiegato gli autori degli anni Cinquanta americani.
Il romanzo è il resoconto di quattro viaggi (uno per capitolo) fatti da Sal Paradise e l'amico Dean Moriarty per l'America, da una costa all'altra del Nuovo Continente, attraverso la leggendaria "Route 66", a bordo di
automobili scassate, autostop e autobus. Importante non è la meta a
cui si giunge ma il viaggio che viene fatto, svolto come una
liberazione da tutti i pensieri che si hanno nella quotidianità. I viaggi che sono raccontati sono quelli svolti dal protagonista
insieme ai suoi amici di allora: lo stesso Sal Paradise è lo
pseudonomino di Kerouac e Dean Moriartry è quello di Neal Cassady.
Ammetto di pensare proprio come i
protagonisti del libro: partire e andare via, scappare da tutti e da
tutto a volte è proprio la cosa migliore da fare.
Il mio giudizio anche questa volta è
positivo: adoro questa storia, adoro il fatto di essere una sorta di
diario dei vari giri che sono stati fatti dai protagonisti del libro,
viaggiando in tutti i modi possibili e immaginabili per l'epoca (il
libro è ambientato sul finire degli anni Quaranta) e, secondo me, non rientra nei
classici propriamente detti lo vedo come un libro cult contemporaneo, uno di quelli che non devono mancare nella libreria di un lettore.
Molto consigliato, soprattutto se siete
appassionati di viaggi!
PS: Il titolo della recensione è una
frase di una canzone di Cremonini che rispecchia, secondo me, il significato che è presente dietro al libro.
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