"Fahrenheit 451" è un
romanzo distopico scritto da Ray Bradbury e pubblicato nel 1953.
Questo è uno dei tanti libri che avevo
in libreria da diversi anni, ancora in attesa di essere letti, uno di
quelli messi da parte in attesa che arrivi sempre il momento giusto.
E finalmente questa volta il momento è arrivato, anche grazie a una
pagina di libri che seguo dove mi è stato consigliato caldamente!
Il libro è ambientato in un futuro non
molto lontano dal 1960, non viene precisato l'anno. Il protagonista è
Guy Montag, pompiere che, a differenza di quanto accade nel mondo
d'oggi, è incaricato di appiccare i roghi alle case di chi ha violato
la legge, in particolar modo di coloro che nascondono libri, in
quanto la lettura è proibita. All'inizio della storia, mentre Montag
sta tornando da casa dal lavoro incontra una donna anziana che
preferisce farsi bruciare con i suoi libri, piuttosto che
abbandonarli e scappare via dalla casa. Inoltre è da parecchio tempo
che il pompiere, che svolge lo stesso lavoro che svolgeva suo padre e
suo nonno, si sta chiedendo cosa contengono quei rettangoli
composti da tante pagine di carta, perché sono visti così male
dalla società e, soprattutto, perché le persone rischiano la loro
vita e la loro libertà per salvare delle cose "bandite".
Iniziano una serie di eventi che portano Montag a ragionare riguardo
al suo lavoro, alla vita che vive con la moglie Mildred e alla
società che li obbliga a vivere in un mondo con televisori che
occupano tre pareti, dove per potersi sfogare si deve scappare via in
macchina andando molto forte e, soprattutto, dove i libri sono
assolutamente vietati.
Conosco il libro dai tempi delle medie
ma non mi aveva mai entusiasmato molto. In quinta liceo l'ho comprato
ma, dopo aver sfogliato qualche pagina in gita di quinta, l'ho
lasciato nella libreria sperando che potesse arrivare il momento
giusto e... è arrivato! Mi è piaciuto molto il fatto che si parli
di libri e come questi siano fondamentali nella società, come siano
al centro dei pensieri di Montag e come questo abbia cambiato la sua
vita, facendolo diventare un rivoluzionario (piccolo spoiler!). Mi ha
anche molto sorpreso il rapporto che c'è tra marito e moglie,
talmente tanto "logoro" da non ricordare manco l'occasione
e il momento in cui si sono incontrati, in cui non è più presente
dialogo, se non in modo molto scarno ed essenziale, e in cui per
dormire bisogna mettere delle cuffie con dei rumori e prendere delle
pastiglie per il sonno. È stato un bellissimo viaggio in un mondo
nuovo, sconosciuto, che mi ha ricordato molto "1984" di
Orwell, letto diversi anni fa (prestato e mai più tornato!).
Ammetto di non essere un grande fan dei
libri distopici, dove si raccontano storie ambientate nel futuro,
preferito molto di più i romanzi storici (una delle prossime
recensioni) e quelli contemporanei, ma questo mi ha saputo davvero
stregare e, nonostante sia abbastanza breve cioè 180 pagine, mi ha
lasciato molto da pensare e da riflettere. Sono convinto che vi saprà
prendere e portare in un mondo diverso, che a tratti può sembrare
diverso dal nostro ma che, secondo me, presenta diverse similitudini
col mondo attuale in cui viviamo!
Consigliato!
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