Le vacanze di Pasqua sono ormai passate
e con loro è andato un nuovo libro,l'ultimo letto nel mese di aprile. Dopo diversi mesi sono tornato un po' al mondo dei thriller
propriamente detti, con un autore di cui avevo già letto due romanzi
negli scorsi anni; sto parlando di "Il segno della croce"
di Glenn Cooper che dirò, non mi ha lasciato proprio molto felice,
anzi... ma andiamo con ordine!
La storia racconta la vicenda di un
gruppo di nazisti che negli anni Settanta, precisamente nel 1973, si
recano in Antartide alla ricerca di una grotta dove sono contenuti
diversi tesori dei tempi della guerra; tra questi ci sono molte
reliquie, una di queste è la Sacra Lancia, ovvero la Lancia che è
stata usata da Longino nel giorno della Passione di Gesù, che si
crede avere problemi soprannaturali. Dopo diversi anni un prete
italiano abruzzese, dopo essere entrato nella cripta di un convento
in Croazia, inizia a manifestare diversi fenomeni tra cui le stigmate
ai polsi, ovvero perde sangue nello stesso posto in cui erano stati
conficcati i chiodi a Gesù sulla croce.
A indagare sul caso del prete è
chiamato un professore americano, esperto in reliquie, Cal Dolovan,
amico intimo del papa Celestino e autorizzato per conto del Vaticano
a compiere delle ricerche su questo padre Gio ( il parroco si chiama
Giovanni). Una volta tornato in America dopo aver fatto tutte le
ricerche del caso e diverse interviste per spiegare questo fenomeno
così strano, il professore viene richiamato subito in Italia perché
il parroco è scomparso, o meglio, è stato rapito. Si crede che
dietro a tutto questo sia appunto presente la storia della Sacra
Lancia e dei nazisti.
Come al solito non vi racconto altro
della storia, sapete che non mi piace fare spoiler. Glenn Cooper riesce a creare un mondo a
sè stante, capace di stregarvi e portarvi in un'altra dimensione
anche se dirò che ci sono stati momenti in cui la lettura procedeva
molto velocemente mentre in altri andava molto a rilento. Sono sempre
stato attratto dal mondo delle reliquie e qui trovando molte reliquie
che si riferiscono alla Passione di Gesù, e leggendolo giusto nel
periodo di Pasqua, sono rimasto molto soddisfatto da come è stato
raccontato e come sono state spiegate anche tutte le vicissitudini
che stanno dietro alla ricerca di ognuna di queste.
Non ho apprezzato molto l'unione di
storie che parlano di personaggi diversi all'interno dello stesso
capitolo, non mi è piaciuto il fatto che nello stesso capitolo sia
raccontata la storia e le ricerche che sono compiute da Cal, le
vicende che si riferiscono a padre Gio e poi le vicende che
riguardano il mondo del nazismo. Anche il finale non mi ha lasciato
molto soddisfatto, non è stato un finale banale o scontato, fino
all'ultima pagina non sono mancati i colpi di scena, ma mi ha
lasciato abbastanza dubbioso riguardo a tutto quello che avevo letto
e non è stato proprio come mi aspettavo ecco.
Ve lo consiglio molto per la storia,
ricordiamo che l'autore rimane sempre uno dei più bravi del genere
di questi ultimi anni (vende moltissime copie, soprattutto in Italia)
e, sicuramente, il finale è molto meglio di quello de "Il
calice della vita", altro libro dell'autore americano che ho
divorato diverse estati fa durante una vacanza in Toscana e che
magari potrei leggere di nuovo e poter parlare con voi. Ho un altro
libro di Glenn Cooper da leggere in libreria ma mi sa che il suo
turno arriverà quest'estate.
Abbastanza consigliato!
Se volete, potete acquistare il libro
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