Altro venerdì, altro libro per
l'estate! Oggi parliamo di "Il seggio vacante" di J.K.
Rowling pubblicato nel 2012, primo libro della mamma di Harry Potter
senza il mondo magico, classico libro di narrativa estremamente
perfetto! Il caso vuole che abbia preso il romanzo intorno a fine
Luglio, sempre d'estate e sia stato il primo della serie infinita di
libri presi nella stessa libreria. Ricordo quella giornata come il
ricevimento dal mio relatore per la tesi triennale (era il 2017) e
poi diverse compere in giro per Genova! Tralasciando questo
particolare strettamente personale, partiamo subito a raccontare la
storia!
Il romanzo inizia con la morte
inaspettata di Barry Fairbrother, morte che lascia incredulo tutta la
piccola cittadina di Pragford. La città sembra una come tante: una
piazza del mercato e un'antica abbazia, giardini ben curati e dei
negozi di specialità gastronomiche. Ma non è tutto oro quello che
luccica: dietro questa facciata ci sono molti conflitti tra ricchi e
poveri, tra genitori e adolescenti, moglie e mariti. Il seggio del
consiglio comunale rimane vacante dopo la morte di Barry, seggio che
è la scintilla di uno scontro che non si era mai visto nella
cittadina. È in questo contesto in cui viene raccontata la storia
degli abitanti del paese, abitanti che nascondono invidia, rivalità,
egoismi, pregiudizi, frustrazioni, perversioni morbose e persino odio
razziale.
Ho amato il libro in tutte le sue
sfumature, lasciandomi completamente senza parole. Sono fan della
Rowling per Harry Potter (rappresenta il mio passato, presente e
futuro) ma è stata capace di stregarmi anche questa volta, mi ha
lasciato completamente senza parole e mi ha saputo prendere. Vi posso
annunciare che è un romanzo corale, cioè ci sono molti personaggi e
molte vicende che sono legate tra loro ma non ci sono difficoltà nel
poterle collegare tra loro, anche perché vi renderete conto che il
filo che le lega è molto sottile ma allo stesso tempo si fa
sentire anche forte e niente, davvero nulla, è lasciato al caso.
Anche le tematiche che sono trattate risultano essere abbastanza
forti, si parla di tossicodipendenza, di adozione di bambini, di
tradimenti (solo per citarne alcune), cose che sul momento possono
fare rimanere senza parole ma, davvero, ne vale davvero la pena!
Questo lo vedo proprio come la classica
lettura da portarsi sotto l'ombrellone, non perché d'estate è
sempre in offerta, ma perché secondo me è proprio adatto a questo
scopo: le vicende sono abbastanza brevi, non è un libro complesso
(anche se la mia edizione è parecchio corposa) e vedrete come andrà
via senza che voi ve ne rendiate conto.
Come sempre, nei venerdì d'estate vi do solo dei piccoli consigli per passare al meglio le vostre
giornate, quindi non mi resta che augurarvi buone letture e darvi
l'appuntamento alla settimana prossima dove parleremo di un classico
letto nell'estate della maturità ma che mi ha lasciato un segno!
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