Ultima recensione del mese di Gennaio,
che non so a voi ma a pare sempre più infinito, ogni anno sembra che
si aggiungano dei giorni. Come ultima recensione oggi voglio parlarvi
del quarto romanzo che ha come protagonista il commissario Tommaso
Casabona, ovvero "Le vite parallele" scritto da Antonio
Fusco. È stato un romanzo che ho divorato nel weekend appena passato
e Fusco è stato capace di tenermi col fiato sospeso anche questa
volta. Ma procediamo con ordine.
Abbiamo lasciato il commissario
Casabona dopo la riappacificazione con la moglie, se non l'avete letto andate a
vedere la recensione di "Il metodo della fenice", e aveva
promesso a Francesca di prendersi una pausa dal lavoro, anche a causa
del male che sembra avere colpito la moglie. Nelle vacanze di Natale
viene chiamato d'urgenza presso il centro di Valdenza, città toscana
dove abita con la famiglia: una bambina, di nome Martina, è
scomparsa nel nulla. A fare la denuncia è la madre che si era recata
in camera della bambina per svegliarla e non l'aveva trovata nel
letto.
Nello stesso giorno avviene un suicidio
a Mentone, nella Costa Azzurra. Dopo alcune indagini si scopre che il
suicida era amante della mamma della bambina e sembra sia stato lui ad avere rapito la bambina. Anche questa volta, però, Casabona
non è convinto della prima ipotesi e decide di approfondire le
indagini.
Fusco è capace di rendere ancora più
umano un personaggio che ci aveva fatto conoscere e amare negli altri
tre libri. Qui il protagonista acquista sempre di più il lato umano,
essendo un padre di famiglia con la moglie in ospedale, la famiglia
da mandare avanti e un caso che gli prende tutte le energie. Viene
fuori l'uomo che si nasconde dietro alla maschera di commissario e
credo che sia uno dei personaggi letterari più belli e che si
possono sentire più "vicini" a noi. La storia è scritta
abilmente, nessuna informazione è messa a caso e ogni parola che
viene pronunciata dai personaggi è un tassello in più, anche quelle
che si riferiscono alle conversazioni private del commissario con la
sua famiglia, da dove si può notare quanto sia complesso per lui un
bilanciamento tra lavoro e vita "privata". È
impressionante pensare a come sia cambiato Casabona dal primo romanzo
a questo, e quanto ci sia affezionati alla storia della sua
famiglia. Anche questa volta Fusco è stato
capace di farmi cambiare molte volte l'idea sul possibile rapitore,
portando alla fine a una conclusione che non sarei riuscito mai a
pensare.
Ve lo consiglio molto, così come gli
altri tre libri della saga, che vi consiglio di leggere uno dopo
l'altro, o meglio, in ordine perché esce fuori un protagonista che
sarà in grado di stregarvi e che rimarrà nel vostro cuore, con le
vicende con i figli e i problemi nel posto di lavoro.
Vi do l'appuntamento alla prossima
settimana, che è anche il primo compleanno del blog! Vi prometto un
paio di novità a partire dalla settimana prossima! State connessi!
Buona vita!
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