La storia racconta le vicende della famiglia Florio, originaria di Bagnara Calabra, una cittadina della Calabria, e costretta, a seguito di un terremoto che ha distrutto le loro case, a doversi trasferire a Palermo dove Paolo e Ignazio, i due fratelli a capo della famiglia, hanno rapporti di lavoro, in quanto commercianti di spezie. Paolo porta in Sicilia la moglie Giuseppina, che deve lasciare la città natale contro il suo volere, e il figlio Vincenzo, allora molto piccolo. Una volta che arrivano a Palermo, però, la situazione non è rosea come si immaginavano, anche se i due fratelli decidono di mettere su un' aromateria, specializzata nella vendita di spezie. Nonostante i primi fallimenti, i due fratelli non si danno per vinti e il loro negozio diventerà uno dei migliori di tutta Palermo e farà affari con diverse città e nazioni importanti. Come sfondo, ci sono le vicende toccano l'isola in quel periodo, lasciando una traccia anche nella vita dei Florio.
Questo romanzo è una saga familiare, racconta le storie e le vicende della famiglia trasferitasi a Palermo dove deve iniziare una nuova vita in una città molto diversa da Bagnara, iniziando quella che si può indicare come un'ascesa sociale. La storia è molto bella e mi è piaciuto molto lo sviluppo della trama insieme alle vicende storiche della Sicilia dell'Ottocento, con le varie dominazioni e le varie rivolte che hanno interessato l'isola prima dell'unificazione dell'Italia. Devo ammettere, però, che alcune parti mi hanno annoiato, soprattutto quando si raccontavano gli affari dei fratelli e del figlio Vincenzo, entrato in società con lo zio Ignazio dopo la morte di Paolo, per lo sviluppo dell'aromateria e come da un semplice negozio di spezie, la famiglia sia riuscita a diventare una delle più importanti della città. Ci sono molti personaggi che andrebbero approfonditi (la madre Giuseppina, Giulia, la moglie di Vincenzo, i figli dei due), anche perché l'autrice riesce a descrivere molto bene il carattere di tutti, facendo entrare il lettore in sintonia con alcuni, al contrario rispetto ad altri, anche quando presentano un carattere complesso e con molti alti e bassi. La scrittura a tratti mi è sembrata un po' pesante, sarà che non mi piacciono molto i romanzi dove viene usato il presente come tempo narrativo, ma credo sia una cosa soggettiva.
Nonostante tutto, la storia mi è piaciuta moltissimo e non vedo l'ora di leggere il sequel e di vedere lo sceneggiato televisivo, anche perché sono curioso di vedere come hanno fatto a costruire la Palermo dell'epoca, città in cui sono stato solo di passaggio tutte le volte che arrivavo in Sicilia ma che non ho ancora avuto l'opportunità di poterla visitare per bene.
Detto questo, vi auguro una buona quarantena a tutti e spero che possiate andare avanti a leggere la pila di libri che abbiamo tutti in attesa sui comodini!
Buona vita!
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