Passa ai contenuti principali

"Poisoned"




“Specchio specchio delle mie brame… chi è più cattivo del reame?” 


‘ Rompi lo specchio magico,

 distruggi la mela avvelenata. Conquista  il tuo lieto fine’



Bentornati su Bookbus ed ad una nuova recensione. Questa volta vi parlo di un libro che ho letto in inglese e che per ora non è stato ancora tradotto,molto probabilmente sarà tradotto dalla Mondadori in quanto l’autrice è stata tradotta con altri romanzi. 


Il romanzo di cui oggi vi porto la recensione è: “Poisoned” di Jennifer Donnelly pubblicato nel 2020 negli Stati Uniti ed ancora inedito in Italia. Si tratta di un retelling della fiaba di Biancaneve dei fratelli Grimm, non la versione della Disney che tutti conosciamo. 

Per chi non lo sapesse o avesse bisogno di un promemoria, si parla di retelling quando un autore o autrice rivista una vecchia fiaba, un mito, una storia antica rivisitandola, raccontandola dal punto di vista di personaggi diversi, con personaggi nuovi e con ambientazioni diverse. 

E ‘Poisoned’ è proprio questo, un retelling di Biancaneve in cui però la nostra protagonista si chiama Sophie. 

Mi sarà piaciuto questo libro? Lo scoprirete leggendo questa recensione. 


TRAMA (Tradotta da me) 

C’era una volta una ragazza di nome Sophie che percorse la Foresta con il Cacciatore della Regina. Le sue labbra erano rosse come le ciliegie mature, la sua pelle soffice come la neve appena caduta, i suoi capelli erano neri come la notte. Quando i due si fermarono per riposare, il cacciatore tirò fuori il suo coltello… e prese il cuore di Sophie. 

Non arrivò come una totale sorpresa. Sophie aveva sentito le voci. Dicevano che era troppo gentile e sciocca per governare- un disastro come futura regina. Sophie aveva creduto a quelle voci, a quello che si diceva di lei, le parole velenose che la gente usava per impedire a ragazze come Sophie di diventare troppo potenti, troppo forti. 

Con l’aiuto di sette misteriosi estranei, Sophie riesce a sopravvivere. Ma dovrà trovare il coraggio di affrontare un nemico più terribile della Regina Cattiva e provare che nemmeno la più oscura magia può fermare il fuoco che brucia dentro ogni giovane ragazza e che la gentilezza è la forma più importante di forza. 




AMBIENTAZIONI E RIFERIMENTI VARI 

 Essendo questo libro un retelling di Biancaneve i riferimenti sono alla storia dei fratelli Grimm, ma non voglio fare troppo spoiler quindi dirò solamente che i personaggi che conosciamo compaiono tutti da Biancaneve, al principe azzurro, ai sette nani, alla regina Cattiva, al cacciatore e che l’impronta macabra dei Grimm così diversa dalla favola della Disney si sente tutta, già dal modo in cui Sophie riesce a salvarsi grazie ai 7 sconosciuti. E poi a mio avviso, Jennifer Donnelly ha visto Once Upon a Time (C’era una volta), magari sono io che ormai ho quella serie tv in testa però in alcuni punti mi sembrava che ci fossero delle comparazioni con la serie tv (forse sono solo io).

E poi quello più importante: Inside Out, sì, il film della Disney con le emozioni, questo è un riferimento che potrete capire solo alla fine del romanzo e nell’epilogo, però è una cosa che mi ha fatta sorridere. 


Il romanzo è ambientato in Germania, ci sono i nomi dei villaggi impronunciabili per me e chiaramente di derivazione tedesca, in quanto la fiaba di Biancaneve originale è ambientata in Germania, anche se il Regno della protagonista si chiamano le Greenlands. 

PERSONAGGI 

 Principessa Charlotta- Sidonia Wilhelmina Sophia of The GreenLands o semplicmente Sophie: è la protagonista del romanzo. Principessa delle Greenlands. I suoi genitori sono entrambi morti, ha solo sua matrigna a prendersi cura di lei. Il giorno della sua incoronazione viene portata nel bosco dal Cacciatore e le viene strappato il cuore dal petto. Riuscirà a rimanere in vita, ma non con facilità. E’ di animo gentile e da’ a tutti una seconda possibilità, nel corso del romanzo cresce molto tanto da essere in grado di affrontare la minaccia più grande. 


La Regina Adelaide:  Matrigna di Sophie. Ha sposato il padre di Sophie quando era molto giovane. Grazie al suo carattere autoritario riesce a governare e a non farsi usurpare. Possiede uno specchio magico, con cui si consulta molto spesso e che l’ha aiutata in passato. 

 Haakon: Ragazzo bellissimo, purissimo e levissimo. Principe della Skandinavia e interesse di Sophie per una parte del romanzo, la protagonista spera che la andrà a salvare.  Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, chiaramente è il principe azzurro, o forse no? 


Will: Compare nella seconda metà del romanzo, E’ un cacciatore,  aiuterà Sophie a riprendersi il suo cuore e non solo. E’ un ragazzo sarcastico e disprezza la famiglia reale per quello che ha fatto alla sua famiglia, per un po’ disprezzerà anche Sophie. Ha i capelli lunghi e castani ed anche lui è davvero bello. 


Arno Schmitt: E’ un ladro di tombe. Aiuterà anche lui Sophie a riprendersi il suo cuore in quanto conosce molto bene la Foresta e gli animali che vi ci abitano.

Diventerà una figura paterna per la protagonista. 


Questi sette personaggi sono l’equivalenza dei sette nani, sono sette piccoli umani che aiutano Sophie a soppravivere e che vivono in una capanna del bosco e ognuno di loro ha un talento particolare, che ora non ricordo, e  il loro nomi sono: 

Schatzi, Julius, Johann, Jakob, Jeremias, Joots e Josef . 


GIUDIZIO DEL ROMANZO 

 Sto scrivendo questa recensione dopo più di un mese dalla lettura di questo libro e ho dovuto abbassare il punteggio al libro dal momento che quello che mi è rimasto del libro è molto poco e mi ricordo solamente l’epilogo e alcuni avvenimenti alla fine del romanzo. 

Avrei voluto amare questo libro davvero, avrei voluto e avrei voluto amarlo come ho amato ‘Stepsister’, ma purtroppo così non è stato. Sarà che ‘Stepsister’ è un retelling davvero intelligente ed innovativo e non ci concentra su Cenerentola, ma su un altro personaggio che viene sviluppato come si deve, qui purtroppo la Donnelly ha deciso di concentrarsi su Biancaneve che in questo retelling si chiama Sophie. E qui arriviamo alla prima nota dolente del libro, la nostra cara protagonista. 


Non ci siamo proprio, cara Jennifer. Questa protagonista non lascia il segno, non mi ricordo una singola cosa che abbia fatto senza essere aiutata o senza essere spronata. Sophie è stupida, ma tanto, e lo so che Biancaneve non è tutta sta intelligenza però in questo libro ha ragione la matrigna cattiva: Sophie è INCAPACE di regnare, non sa prendere una decisione che sia una e deve sempre farsi guidare dagli altri, però tutti la amano e riesce a sconfiggere i cattivoni, anche se da sola sarebbe morta dopo dieci minuti. Se Sophie fosse stata intelligente il plot twist del libro lo avrebbe capito a pagina 5. 


Un’altra nota dolente del libro è la storia d’amore tra i due protagonisti, per quanto io abbia amato Will e i capitoli in cui è comparso, ho trovato un po’ campata per aria la sua storia d’amore con la protagonista e arriva solo perché Sophie aveva bisogno di qualcosa per cui lottare (oltre che per se’ stessa).


Sembra che io abbia odiato questo libro, ma in realtà ci sono delle cose che mi sono piaciute. La scrittura dell’autrice è un punto a favore, con una prosa molto semplice e lineare e con capitoli corti arriva al punto senza fare troppi giri di parole e frasi difficili e la storia non risulta mai prolissa o noiosa e i capitoli finali dove c’è più azione sono quelli che mi sono piaciuti di più. 

Alcuni personaggi mi sono piaciuto, la caratterizzazione di alcuni mi è piaciuta, come per esempio Will, Arno, ma soprattutto la Regina Adelaide, ho sperato che uccidesse quella cretina di Sophie ad un certo punto, ho empatizzato con lei, che è cattiva per un motivo, non perché le va, ma ha un motivo specifico per esserlo e diciamo che pure lei viene manipolata da altri. (No spoiler). 

Però le cose che mi sono piaciute finiscono qui, perché i veri cattivi sono una barzelletta e il finale è un finale aperto che ci fa capire che l’autrice vuole creare un suo universo (non quello di Stepsisiter). 

I cattivi in questo libro mi fanno ridere, perché non fanno nulla e sono cattivi perché si, perché devono esserlo perché la trama lo richiede, tolta la regina Adelaide

Un libro che mi ha deluso, che poteva dare molto, ma si perde nell’esecuzione.

Il mio voto finale è: 2 stelle e mezzo su 5. Libro che purtroppo non lascia nessun segno e si dimentica molto velocemente.


Detto ciò la mia recensione è finita. 

Alla prossima. 

Commenti

Post popolari in questo blog

"Il morso della vipera"

Avevo questo libro in attesa da circa un anno, quello che avevo iniziato non mi stava prendendo molto, mi andava una lettura che mi potesse intrattenere, da leggere dopo giornate in cui ho bruciato tutte le energie, così di ritorno dall’ennesimo viaggio in treno, ho deciso di iniziare “Il morso della vipera” di Alice Basso.  Il romanzo racconta di Anita Bo, ragazza molto bella,sembra che ciò che interessi di lei realmente sia solo la bellezza, vive a Torino negli  anni Trenta. Anita viene assunta nella casa editrice che si occupa della pubblica dei “Saturnalia”, raccolta di racconti gialli, come dattilografa, per ritardare un pochino il matrimonio con Corrado, ragazzo molto affascinante che la chiede in sposa, ma lei non si sente ancora pronta a fare il grande passo e dedicare tutta la vita nell’accudimento della famiglia.  Quando inizia il nuovo lavoro non conosce il genere giallo, nell’Italia fascista era stato quasi bandito da Mussolini, ma si appassiona tanto alle storie fino a qua

"La corte di fiamme e argento"

  LA CORTE DI FIAMME E ARGENTO (ACOTAR #4) DI SARAH J MAAS     “Sono la roccia contro la quale si infrangono le onde” “ Ma è vivere poi? Prendere la via più sicura?” “Sono sopravvissuta. Non mi lascerò spezzare di nuovo”.                                                                           Eccoci ritornati con la recensione di quello che si può definire il quarto libro di questa saga (anche perché non so ancora quanti libri la Maas abbia intenzione di pubblicare), anche perché ACOFAS (a Court of Frost and Starlight) uscito nel 2018 era una novella nulla di più, presto farò la traduzione anche in quella in quanto uscirà il 30 novembre sempre per la Mondadori. Ovviamente questa recensione potete leggerla se non vi interessa la saga o non avete paura degli spoiler in quanto ci saranno spoiler di ciò che è successo nella trilogia. Questo quarto volume di questa saga, non vede più protagonisti Feyre e Rhysand, anche se compaiono come personaggi secon

"Gente del Sud"

                                                In questi giorni si festeggia il secondo compleanno del blog, e nonostante un periodo di assenza, dovuto a mancanza di tempo, mi è tornato di nuovo in mente di riprendere a pubblicare qui le mie recensioni. Mi sembrava corretto farlo proprio con una saga famigliare, proprio lo stesso genere con il quale avevo aperto il blog nel lontano Febbraio 2019. Il libro di cui sto parlando è “Gente del sud” è di Raffaello Mastrolonardo, dove viene raccontata la storia dei Parlante, famiglia pugliese di Balsignano, un piccolo paese dell’entroterra pugliese.  Il romanzo ha inizio ai giorni nostri, quando Raffaello si ritrova nella casa di suo zio Niello dopo il suo funerale, improvvisamente lasciato da solo davanti alla sua libreria. La storia della famiglia Parlante ha inizio quando Palma lascia la città di Napoli, colpita dal colera, per mettersi in salvo coi tre figli e quello che sta aspettando, si reca in Puglia dai suoceri, Bastiano e Checchina,