Quanto è bello scoprire nuovi autori,
così per puro caso, autori di cui ti innamori e che vorresti
iniziare a leggere ogni cosa, possederne tutti i libri e poterne
parlare per ore e ore e ore e ore.
Non sarà una recensione troppo lunga,
ve lo prometto; oggi parliamo di "Ogni giorno ha il suo male"
di Antonio Fusco. Non conoscevo l'autore, mi è stato consigliato in
libreria e me ne sono pazzamente innamorato!
Una serie di omicidi ruotano
intorno alle 5W: chi (who), cosa (what), quando (when), dove (where) e perché (why). Cinque omicidi,
ognuno per ogni W.
Nel primo caso viene trovata morta una ragazza
asiatica in un appartamento che si scopre non essere il suo, soffocata con le gambe messe in una strana posizione.
Viene chiamato a indagare Tommaso Casabona, il commissario della cittadina di Valdenza in Toscana. Il commissario ha due figli: Chiara, dottoranda che
studia a Barcellona, e Andrea, che per il momento è in una comunità di
recupero per tossicodipendenti, è sposato con la moglie Francesca,
insegnante con cui da un po' di tempo vive un periodo di crisi. Ma torniamo alle
indagini: il caso della donna trovata morta sembra essere archiviato
ma, a due giorni da Natale e dopo un mese dal primo caso, viene
trovata un'altra donna morta che si scopre essere una tossicodipendente. Ci sono ancora troppi elementi discordanti per
comprendere al meglio gli indizi, anche perché il commissario non
capisce bene il movente dell'assassino, movente che è fondamentale
per capire come mai è stato commesso l'omicidio e poter comprendere
le prossime azioni del killer. Dopo che è stato ritrovato un altro
corpo ed è tornato alla luce un caso di diversi mesi prima che si credeva archiviato, le
cose iniziano a essere chiare e porteranno il commissario a
Barcellona.
Era da un po' di tempo che non leggevo
un noir che mi prendesse così tanto, si mi era piaciuto molto anche
"La ragazza del parco" ma questo mi ha dato altre
sensazioni, lasciandomi senza fiato e senza parole. Ho avuto il fiato
sospeso quasi per tutto il libro e anche gli stessi dialoghi non sono
sembrati affatto banali,anzi li ho interpretati come dialoghi di tutti i
giorni, che possono avvenire quotidianamente. Mi ha preso molto lo
sviluppo delle indagini intrecciati con le vicende della vita privata del commissario e di come fino all'ultima pagina non si
riesca a dire niente, o meglio, non si riescano a comprendere le motivazioni del killer. Sono rimasto anche sorpreso dallo stile, molto
semplice e pulito, adatto per essere letto nei momenti di relax, dove non si devono impiegare le proprie energie per poter capire cosa c'è
scritto. Mi ha ricordato molto alcuni romanzi di Dan Brown per il fatto di essere stato
capace di tenermi con il fiato sospeso nello stesso modo, senza
riuscire a distogliere l'attenzione dalle pagine.
Sicuramente prenderò anche gli altri
romanzi dell'autore (uno l'ho acquistato qualche settimana fa e sarà
a breve una nuova recensione). Ho impiegato una settimana a leggerlo
perché, causa sessione estiva, passavo anche un'intera giornata senza
leggere e la sera ero talmente tanto stanco che dopo circa due
pagine mi addormentavo; in più la scorsa settimana non sono andato in università quindi non ho
potuto approfittare dei mezzi, come faccio al solito.
Beh che dire, ve lo consiglio molto
caldamente!
Vi do l'appuntamento a venerdì per una nuova puntata della rubrica "Un libro per l'estate!".
Vi do l'appuntamento a venerdì per una nuova puntata della rubrica "Un libro per l'estate!".
Buona settimana e buone letture!
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