Jane Austen mi sta piacendo sempre di
più, anche se si deve tenere sempre in considerazione che si tratta
di un romanzo dell'Ottocento ma che, secondo me, risulta molto
attuale.
Come con "Orgoglio e pregiudizio",
la storia inizia con la descrizione di Catherine Morland, eroina che
non è capace di fare nulla (come viene descritta dall'autrice) se non
leggere molti romanzi. All'inizio della storia, Catherine si reca con
degli amici di famiglia, i signori Allen, a Bath, dove, dopo diversi giorni di
solitudine, inizia a conoscere molte persone tra cui Isabella e il
signor Tilney, giovane ragazzo anche lui in viaggio a Bath. Tra i due
inizia ad esserci una certa complicità, anche grazie alle letture
che sono svolte da entrambi, per la maggior parte romanzi dell'orrore
ambientati in castelli infestati da spiriti e abbazie terrificanti.
Un giorno Catherine viene invitata dalla sorella del signor Tilney presso la loro casa, una vecchia abbazia adibita a casa e inizia a
immaginare tutte le storie che possono essere nascoste in quelle
mura, tra cui misteri a cui, secondo lei, non si riesce a trovare una
spiegazione.
È un romanzo molto diverso da
"Orgoglio e pregiudizio", ho trovato la trama molto più
scarna e meno complesso, anche il numero di pagine è minore. Ho
trovato un po' di difficoltà a finirlo, le ultime pagine non mi
hanno dato il brio dei primi capitoli dove non riuscivo a staccarmi
dal libro. Mi sono piaciuti molto i personaggi, dove ho scoperto una certa ironia che viene usata da Jane Austen nella descrizione della società contemporanea, in particolar modo mi è piaciuto molto il modo in
cui ammette che le sue protagoniste non sono le classiche eroine.
Adoro il modo in cui fa la parodia ai romanzi gotici anche se non
posso dire nulla, altrimenti farei degli spoiler!
Vi lascio alla lettura e vi do
l'appuntamento a venerdì prossimo!
Buona lettura!
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